DISARMIAMO LA TURCHIA. SOLIDARIETÁ AL POPOLO DEL ROJAVA

Riceviamo e pubblichiamo un contributo dell’Assemblea Antimilitarista della Biblioteca Autogestita Zarmu diffuso in occasione della giornata di mobilitazione internazionale Riseup4rojava // 2 NOV // Manifestazione Sarda:

Disarmiamo la Turchia

Solidarietà al popolo del Rojava

La Rheinmetall Defence, multinazionale tedesca degli armamenti, è pesantemente contestata in patria per le sue forniture alla Turchia e il suo ruolo di primo piano nel massacro del popolo del Rojava. Blocchi di produzione e contestazioni avvengono in tutta la Germania con una certa costanza da alcuni mesi.

Rheinmetall Italia Spa, membro della Rheinmetall defence Group con sede a Roma, produce e vende alla Turchia il cannone Orlicon, capace di sparare 600 colpi al minuto. All’alba di mercoledì 23 ottobre, un gruppo di persone ha bloccato il cancello di quella fabbrica di morte.

In questi giorni varie dichiarazioni di esponenti politici di rilievo nazionale ed internazionale hanno ipocritamente condannato l’aggressione turca annunciando embarghi e sanzioni, ma di fatto non è stato ancora preso nessun provvedimento. La campagna internazionale RiseUp4Rojava, che ha avuto centinaia di adesioni da diversi gruppi a livello internazionale, perpetua da alcuni mesi azioni di disturbo alle forniture belliche alla Turchia, in particolare sotto accusa è la suddetta multinazionale.

Anche la “nostra” RWM Italia Spa, controllata al 100% dalla Rheinmetall, tristemente nota per i vertiginosi fatturati realizzati grazie alle bombe made in Sardinia che stanno distruggendo lo Yemen, sta da tempo cercando di garantirsi una fetta di forniture belliche alla Turchia.

I bilanci della RWM Italia attestano che, almeno dal 2013, è direttamente implicata con costanti forniture alla Turchia e ha stretto collaborazione con le aziende turche Tubitak SAGE, Roketsan AS e con la MKEK – imprese governative e semi-governative legate tra loro – per progetti di ricerca. Gli ordigni con in quali RWM Italia è coinvolta sono il SOM missile cruise, con le varie sotto categorie della Roketsan e le bombe ad alta penetrazione equiparabili alle Blu-109.

Non è da oggi che la Sardegna contribuisce all’imperialismo turco e agli imperialismi in genere; complici lo stato italiano e la subalternità delle istituzioni locali, la nostra isola ha ceduto e continua a cedere il proprio territorio alle esercitazioni militari e alla produzione di ordigni letali, a danno della propria economia e della salute dei propri abitanti e rendendoci complici della distruzione di interi popoli e territori. L’RWM stessa è attualmente in fase di espansione, stanno infatti realizzando nuovi reparti di produzione e il Campo Prove R140 dove si farà anche attività di sperimentazione.

La presenza militare in Sardegna ha la funzione strategica di fornire supporto logistico alla NATO nella preparazione delle guerre nel mondo, compresa l’attuale aggressione al popolo del Rojava nelle zone liberate del nord della Siria perpetrata dal governo turco. La presenza del secondo esercito della NATO, cioè le forze armate turche, durante le esercitazioni che si svolgono nelle basi militari della Sardegna, è una costante ormai da anni. Citiamo ad esempio l’esercitazione “Mare Aperto” del maggio 2017 a Capo Teulada a cui ha partecipato la Marina Militare turca, che è stata oggetto di proteste e contestazioni.

Riteniamo sia fondamentale sostenere la campagna internazionale RiseUp4Rojava, moltiplicare le iniziative contro le strutture belliche presenti nel proprio territorio, coordinarsi a livello internazionale e locale con azioni di blocco sia nei poli di esercitazione e produzione sia durante le operazioni di trasporto, arrecare un serio danno a questa industria di morte.

BLOCCHIAMO RHEINMETALL – FERMIAMO RWM

2 Novembre 2019

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